"Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia." (1 Giovanni 3:13)
Essere cristiani significa, di fatto, essere in contrasto con un mondo che continua a seguire gli inganni del serpente e rifiuta di convertirsi. La maggioranza delle persone, come odiò Cristo, odierà anche noi, perché in noi risiede il Signore e in loro no. Ciò genera forze spirituali in lotta continua tra noi e il mondo.
Secondo le Scritture, l’empietà aumenterà rapidamente fino a un limite stabilito da Dio. Non sarà la predicazione a trionfare sull’empietà, ma solo il ritorno del Signore Gesù, che imprigionerà il serpente antico. Solo allora assisteremo alla vittoria definitiva del Vangelo. Al Suo ritorno, Cristo giudicherà le nazioni, ponendo fine alla distruzione del mondo.
I credenti, secondo la promessa, saranno già stati rapiti e trasformati in nuove creature. Essi non passeranno più alcun giudizio ma, insieme al Signore, torneranno per governare il mondo rinnovato durante il Millennio. Sarà un nuovo "paradiso terrestre", una dimostrazione universale del vero governo secondo Dio.
Non dobbiamo cedere alla superficialità di chi afferma che basti pregare per la pace nel mondo affinché tutto si risolva. Questa preghiera, seppur bene intenzionata, rischia di diventare un “mantra” umano e ripetitivo. Secondo le Scritture, la pace attuale è solo interiore per i credenti, ma mista al dolore per chi non ha accettato Cristo.
L’empietà continuerà a crescere, e con essa l’odio e le guerre, fino alla manifestazione dell’Anticristo e del Falso Profeta. Queste figure reali guideranno schieramenti suscitati da Satana, alimentati dall’odio. Tuttavia, non dobbiamo temere, bensì vivere con fede nelle promesse del nostro Signore Gesù Cristo.
R.R.
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