Giovanni Battista: Riflessione sulla sua morte

Un vestito di pelo di cammello caduto a terra sabbiosa. Il vestito è ruvido e testurizzato, mostrando il colore naturale e le fibre del pelo di cammello. È disegnato in uno stile semplice e rustico, simile a una tunica antica fatta di pelo di cammello con bordi irregolari e una cintura di cuoio. Il terreno è sabbioso, con alcune piccole pietre e vegetazione sparsa, mettendo in evidenza l'ambiente desertico. Il vestito sembra essere stato lasciato cadere o abbandonato, fondendosi naturalmente con l'ambiente sabbioso.

Introduzione

La Sacra Scrittura a volte quando racconta come una cronaca alcuni fatti inquietanti come quello della morte di Giovanni il Battista è essenziale e cruda. Sapete infatti che Giovanni Battista fu fatto decapitare in prigione per una ragazzina viziata, maliziosa e cattiva, plagiata dalla madre, espressione di una famiglia perversa in un ambiente corrotto. Possiamo rimanere sconcertati su come Dio abbia permesso questa orribile fine. Proviamo a superare la durezza del racconto e a fare qualche riflessione utile. Vi riporto adesso la Scrittura, poi faremo il commento.

Testo

Matteo 14:1 In quel tempo Erode il tetrarca udì la fama di Gesù, 2 e disse ai suoi servitori: «Costui è Giovanni il battista! Egli è risuscitato dai morti; perciò agiscono in lui le potenze miracolose». 3 Perché Erode, fatto arrestare Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello; 4 perché Giovanni gli diceva: «Non ti è lecito averla». 5 E benché desiderasse farlo morire, temette la folla che lo considerava un profeta. 6 Mentre si celebrava il compleanno di Erode, la figlia di Erodiada ballò nel convito e piacque a Erode; 7 ed egli promise con giuramento di darle tutto quello che avrebbe richiesto. 8 Ella, spintavi da sua madre, disse: «Dammi qui, su un piatto, la testa di Giovanni il battista». 9 Il re ne fu rattristato ma, a motivo dei giuramenti e degli invitati, comandò che le fosse data, 10 e mandò a decapitare Giovanni in prigione. 11 La sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla, che la portò a sua madre. 12 E i discepoli di Giovanni andarono a prenderne il corpo e lo seppellirono; poi vennero a informare Gesù. 13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte […]

Perché una morte così raccapricciante e ingiusta?

Possiamo provare a rispondere in modo indiretto: perché anche la morte di Gesù fu così raccapricciante ed ingiusta? Perché anche la morte di molti profeti, apostoli e di tanti martiri fu così raccapricciante ed ingiusta?

Al di là delle tante spiegazioni teologiche-filosofiche dobbiamo ammettere che le possibili risposte non soddisfano la nostra mente.

Forse Dio poteva agire in modo diverso, risparmiando tanta ignominia ai Suoi figli più cari. Ma forse lasciando che lo stesso Gesù Cristo fosse trattato come un malfattore, anzi peggio di un malfattore, a morire tra atroci sofferenze, c’è un significato molto più profondo:
  1. Mettere in evidenza la natura vera di Satana che è un assassino fin dall’inizio (Giovanni 8:44);
  2. Comprendere la realtà della sofferenza di Dio stesso quando vede l’uomo da Lui tanto amato, che gli si è rivoltato contro, con lo stesso volto di Satana, irriconoscente e feroce.
Questi due punti li approfondirò in un altro momento data la complessità che hanno in se stessi; per ora lasciamoli come titoli da meditare.

Chi è Giovanni Battista secondo noi cristiani?

Giovanni, chiamato “il Battista” cioè “battezzatore” (1), dal punto di vista cristiano è stato l’ultimo profeta prima di Gesù, che preparò la Sua prima venuta sulla Terra (2). In un certo senso il posto e il ruolo del profeta Giovanni Battista potrebbe configurarsi come parte finale dell’AT, o se vogliamo come “prologo” del NT.

Possibile simbolismo della decapitazione

“Far cadere qualche testa”, “chiedere la testa di qualcuno”: Questa espressione viene spesso utilizzata in contesti politici o aziendali per indicare la rimozione di persone da posizioni di potere o responsabilità, spesso come conseguenza di errori o scandali.

La morte di Giovanni Battista può essere vista sia come un tentativo di eliminare una voce morale scomoda per il potere del tempo, sia come la transizione verso una nuova era, quella del Nuovo Patto, in cui lo Spirito Santo in termini nuovi diventa accessibile a tutti i credenti.

L’uccisione di Giovanni Battista in riferimento alla Chiesa del rimanente

Come Giovanni Battista preparò la strada poco prima della prima venuta di Gesù Cristo, così anche noi credenti, ovvero la Chiesa fedele e riempita dello Spirito Santo come lo era lui, deve preparare la strada alla Seconda Venuta di Gesù Cristo. Satana, dopo secoli di tentativi di infiltrazione e corruzione della maggioranza dei credenti, cercherà di eliminarla definitivamente, possibilmente nei vertici, come fece con Giovanni Battista, cercando di impedire la conversione e la salvezza dell’uomo. Ma non riuscirà nel suo intento perché il Cristo ha combattuto e vinto la battaglia contro la morte, ha ogni potere nel cielo e sulla terra e realizzerà ogni profezia che deve ancora realizzarsi. Tra queste ce n’è una antichissima di Dio stesso: Genesi 3:15 “Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno.”, dove nel simbolo della donna, molti studiosi non vedono una donna idealizzata, ma proprio la Chiesa del rimanente, che trionferà contro l’avversario e regnerà con Cristo.

La Chiesa del rimanente “non perderà la testa”, al contrario, con il suo seme in Cristo, “schiaccia il capo" del serpente.

Noi dunque che, a Dio piacendo, facciamo parte della Chiesa fedele, anche se attualmente ancora perseguitati, siamo protetti da Dio. Il Signore ce l’ha promesso: ci preserverà dalla tribolazione, ci rapirà fino alla Sua casa per poi governare assieme a noi al Suo ritorno.
Allora coraggio perché col Suo aiuto resisteremo fino a quel momento glorioso!

R.R.


(1) La parola “battista” deriva dal latino tardo baptista e dal greco βαπτιστής (baptistēs), che a sua volta proviene dal verbo βαπτίζω (baptizō), che significa "battezzare". Quindi, “battista” si traduce letteralmente come “colui che battezza” o "battezzatore". Questo termine è principalmente associato a Giovanni Battista, noto per aver battezzato Gesù nel fiume Giordano, e viene utilizzato per indicare chi ha l’incarico di amministrare il battesimo. (Treccani)

(2) L’ultimo profeta che riprese e spiegò meglio il tempo che precede la seconda venuta di Gesù come Re sulla Terra e il tempo che precede l’eternità, fu l’altro Giovanni, l’apostolo più giovane, che scrisse l’Apocalisse-Rivelazione ispirato dal Risorto.

(3) La donna di genesi 3:15: Charles Ryrie: Nel suo “Ryrie Study Bible”, Ryrie commenta che la progenie della donna in Genesi 3:15 si riferisce a Cristo e, per estensione, alla Chiesa che trionferà sul male. John F. Walvoord: Un noto teologo ha scritto ampiamente sull’interpretazione profetica della Bibbia. Nei suoi scritti, spesso identifica la donna di Genesi 3:15 e Apocalisse 12 come la Chiesa. Tim LaHaye: Conosciuto per la serie “Left Behind”, ha scritto molto sulla teologia pretribolazionista e vede la Chiesa come il rimanente fedele che regnerà con Cristo nel millennio.


Commenti